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Nonostante i benefici ambientali siano uno dei motivi per cui sempre più privati, e anche aziende, stanno continuando ad investire nel fotovoltaico, che tu ci creda o no dietro questa manovra ci sono anche dei fattori economici molto rilevanti.
Con molti paesi sempre più dipendenti da costose importazioni di energia e di risorse fossili esauribili, come ad esempio l’India, negli ultimi dieci anni gli investimenti nelle energie rinnovabili sono raddoppiati rispetto a quelli nel settore del carbone e del gas.
La capacità globale del fotovoltaico prosegue a crescere in modo esponenziale e, come dimostrato da alcuni studi condotti sul campo, solo nel biennio 2017-2019 ha registrato progressi impressionanti.
Gli investimenti in energie rinnovabili, secondo quanto evidenziato dai dati raccolti, hanno sovraperformato i titoli energetici tradizionali e, nei prossimi mesi, questa tendenza è destinata a crescere.
Il fotovoltaico infatti, insieme all’eolico onshore, impostato come opzione per “vincere la corsa ai costi”, diventerà la nostra risorsa energetica più importante entro il biennio 2020-2022.
Investimenti nel fotovoltaico: lo sbaglio fatto dagli investitori e la tendenza generale del mercato
Nonostante il trend positivo del mercato, la maggior parte degli investitori considera tutt’oggi il fotovoltaico come un investimento di nicchia basato su criteri ecologici piuttosto che finanziari.
In realtà i fattori economici e ambientali stanno creando, in modo anche abbastanza rapido tra l’altro, una nuova serie di opportunità e di investimenti mainstream nelle energie rinnovabili.
Con ciò intendiamo che non solo gli investimenti in energia solare stanno subendo una crescita molto importante, ma anche che a livello attuale disponiamo di una capacità fotovoltaica maggiore (periodo preso in analisi: 2010-2014) rispetto ai 40 anni precedenti.
Nel 2015 sono stati investiti, solo negli Stati Uniti, più di 329 miliardi di dollari nelle energie rinnovabili globali, un record se pensiamo che, solo nel 2004, la quota degli investimenti aveva toccato “solo” i 62 miliardi di dollari.
Bloomberg New Energy Finance, uno dei capisaldi della finanza mondiale, ha inoltre previsto, questo già verso l’inizio del 2016, che le energie rinnovabili rappresenteranno il 65% di un investimento stimato di 12 triliardi di dollari in tutte le forme di generazione di energia fino al 2040.
Deutsche Bank invece, uno degli istituti di credito più rinomati in Germania e a livello mondiale, di recente ha dichiarato di aspettarsi una grid parity da parte del fotovoltaico, pari all’80% dei mercati globali, entro i prossimi due anni.
Investire nel fotovoltaico: ecco perché conviene ancora adesso
Gli investimenti in energia solare, pur condividendo molte caratteristiche dei beni reali, vantano anche una serie di caratteristiche uniche che, ancora adesso, li rendono molto attraenti per i fornitori di capitali.
Ovvio, come tutti gli investimenti, anche quello nelle energie rinnovabili non è privo di rischi, tuttavia i fatti sembrano indicare che il fotovoltaico sia pronto a diventare uno dei principali titoli di investimento dei prossimi dieci o vent’anni.
Per questo motivo, malgrado il fotovoltaico rappresenti soltanto l’1% degli investimenti attuati dai grandi investitori e dalle istituzioni, è fondamentale non perdere il treno e iniziare a collaborare in modo sempre più attivo con le società del settore solare e le altre parti interessate.
Anche perché, come abbiamo già evidenziato, il fotovoltaico non solo sarà destinato a soppiantare e a sostituire le risorse naturali esauribili, come il petrolio e il gas, ma a diventare uno degli assets più importanti a livello globale, nonché l’unico che continuerà a registrare una crescita progressiva.
Investimenti in energia solare: cosa dice il mondo economico?
Il fotovoltaico su larga scala sta catturando sempre di più l’interesse degli ambienti economici, non solo perché sta diventando una delle fonti di energia più convenienti, ma anche perché i costi per la produzione di energia solare nell’ultimo decennio hanno subito una diminuzione importante, provocato in primis dall’aumento della produzione di celle fotovoltaiche.
Questo aumento, che ha visto come capofila la Cina, ha portato ad un crollo dell’82% dei costi medi del sistema fotovoltaico negli ultimi sei anni.
In alcuni mercati, come ad esempio in quello australiano, i costi mediamente livellati delle installazioni ad energia solare sono già abbastanza bassi da permettere alle stesse di competere con gli impianti ad energia convenzionale su base non sovvenzionata.
Da ultimo, ma non meno importante, la continua riduzione dei costi indica che l’energia fotovoltaica sta entrando in una nuova era per quanto concerne gli investimenti finanziari.
Ciò significa che, invece di inseguire sovvenzioni preferenziali, adesso gli investitori possono valutare queste attività su una base autonoma e puramente commerciale.
I vantaggi
Gli investimenti in energia fotovoltaica hanno una serie di caratteristiche operative uniche, che li rendono appetibili sia in termini di costi che di rischio:
- Presentano rischi minori: la luce solare è più veloce non solo del vento, ma anche delle precipitazioni. Ciò permette all’investitore di ottenere delle previsioni di output più sicure.
- Hanno un rischio tecnologico minore: la maggior parte dei sistemi che sfruttano l’energia solare non sono meccanici, ma elettronici, inoltre sono dotati di poche parti mobili. Da ultimo, ma non meno importante, si affidano in modo più limitato agli ingressi dei vari componenti.
- I pannelli solari moderni hanno costi di manutenzione più bassi: e, spesso, questi costi vengono ulteriormente abbassati anche da un accesso piuttosto semplice agli impianti solari.
- Gli impianti fotovoltaici oggi hanno tempi di costruzione più brevi: la maggior parte degli impianti fotovoltaici, a differenza delle pale eoliche che richiedono anni, possono essere installati in pochi mesi.