Nell’ambito della gestione dei rifiuti, nel 2015 la Commissione Europea decise di monitorare l’operato degli stati membri per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Per questo motivo, all’interno della normativa comunitaria veniva richiesto il subappalto di studi specifici sulle modalità di smaltimento, a società esterne. 

Nel 2015 la Bispro, dunque, su mandato dell’Unione Europea, avvio uno studio denominato: “Supporto per gli Stati Membri al fine di migliorare la gestione dei rifiuti pericolosi sulla base della valutazione, delle performance degli Stati Membri.” 

Questo studio che dura da più di due anni, a particolarmente interessato coloro che hanno seguito quest’indagine ad un approfondimento specifico sulla gestione dei rifiuti in Italia. Per approntare una gestione più appropriata dei rifiuti, il 15 settembre 2017 è stato così effettuato un seminario che ha permesso l’incontro tra la Commissione Europea, i consulenti, l’amministrazione centrale e locali. Grazie a questi incontri è stato possibile approntare un piano più dettagliato per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi.

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Le normative in questione, però non riguardano solo la gestione dei rifiuti pericolosi, ma sono diverse le proposte effettuate dalla commissione ambiente del Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo, per migliorare in toto la gestione dei rifiuti negli Stati dell’Unione Europea. 

Le proposte e l’approvazione dei testi da parte della Commissione Ambiente

Il 24 gennaio del 2017 dopo aver esaminato le varie proposte e aver effettuato le opportune modifiche ai testi, è arrivata l’approvazione da parte della commissione Ambiente del Parlamento Europeo per una riforma politica europea sulla gestione dei rifiuti.

L’obbiettivo di questa riforma è trasformare il più possibile i rifiuti non pericolosi in una risorsa, grazie al riciclaggio, in questo modo sarà possibile promuovere sia la crescita economica sia quella occupazionale.

Durante il 2017, si è iniziato a seguire questa riforma politica Europea, che dovrebbe portare al completo raggiungimento degli obbiettivi solo nel 2030. Durante questi anni si calcola così un risparmio totale di 72 miliardi di euro e la creazione di ben 580 mila posti di lavoro.

Questi sono gli obbiettivi che la commissione Ambiente del Parlamento europea ha richiesto per i rifiuti non speciali, ossia per quelli che possono essere riciclati. Per i rifiuti urbani l’Europa ha richiesto di passare dal 65% al 70% dei prodotti riciclabili. Inoltre, si richiede anche una riduzione degli scarti alimentari e dei rifiuti operando sulla prevenzione e la sensibilizzazione di tutti i cittadini.

Gestione dei rifiuti pericolosi: politiche di prevenzione e risorsa dei materiali

La commissione Europea ha messo appunto un piano dettagliato per quanto riguarda i rifiuti organici e non pericolosi. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti pericolosi, al momento, il Parlamento europeo e la commissione ambiente, hanno chiesto solo di effettuarne lo smaltimento seguendo le normative comunitarie.

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Infatti, in tema di rifiuti speciali e pericolosi, viene lasciato ai singoli stati membri la gestione e l’attuazione di politiche di prevenzione dei materiali prodotti dalle fabbriche e dalle aziende. 

Nel panorama dei rifiuti pericolosi, tutti gli stati dell’Unione Europea producono in tutto 99,8 milioni di tonnellate. Il paese che ne produce di più è la Germania. Secondo il rapporto sulla gestione dei rifiuti pericolosi, circa il 26,6% di questi deriva dal trattamento chimico, fisico, biologico e di ricondizionamento che avviene nelle aziende. La forma principale di rifiuti pericolosi è quella chimico-fisica, che vede ogni anno la produzione di 3,3 milioni di tonnellate di rifiuti. 

Al momento in Europa la gestione di questi rifiuti, di cui solo il 5,2% viene incenerito, mentre la maggior parte viene per lo più immessa in apposite discariche, è sicuramente più soddisfacente degli anni passati. Infatti, questi rifiuti considerati pericolosi vengono utilizzati anche per il recupero di sostanze inorganiche, e per il recupero di energia.

Tutte queste leggi e norme per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi sono sicuramente utili per diminuire l’inquinamento ambientale. Nonostante ciò, sarebbe meglio riuscire a prevenire la creazione di questi rifiuti attuando politiche di prevenzione e di promozione nelle aziende di sistemi che permettano una minore produzione di prodotti di scarto.