Il gas flaring è una delle principali preoccupazioni ambientali che il mondo deve affrontare oggi, in quanto genera una quantità significativa di gas ad effetto serra, che contribuisce al peso complessivo del riscaldamento globale.

Con il termine “gas flaring” ci si riferisce, in particolare, alla combustione di gas indesiderato, che viene solitamente prodotto durante i processi di recupero del gas e del petrolio, durante la produzione di CBM, durante il processo petrolchimico e durante l’estrazione di gas da discarica.

La torcia tipica (in inglese flare, da qui l’origine del termine gas flaring), utilizzata nell’industria petrolifera e del gas, è composta da un braccio, o camino, che raccoglie i gas indesiderati da bruciare.

Sulla sua punta c’è un meccanismo di supporto ad aria, che combina l’aria libera con i gas generati che vengono bruciati per migliorare l’efficienza della combustione.

Alcuni casi richiedono l’ossidazione a causa del basso potere calorifico e vengono bruciati utilizzando un ossidante termico.

Composizione chimica del flare gas: perché è così tossico per il nostro ambiente?

gas flaring

Le miscele di flare gas differiscono a seconda della fonte di generazione, poiché le composizioni chimiche variano a seconda dei diversi processi industriali.

Per esempio, il gas naturale è composto soprattutto da metano, da un po’ di etano e da quantità variabili di altri idrocarburi e altri gas.

Il contenuto di metano del gas di discarica è inferiore, ma per contro presenta quantità di anidride carbonica maggiori.

Nel complesso non esiste una composizione standard del flare gas, in quanto il gas naturale e il gas di discarica derivano da due diversi siti operativi, quindi cambiano leggermente.

Perché le industrie utilizzano il gas flaring?

Le industrie che usano il gas flaring, di solito, elencano vari motivi che le spingono a farlo.

I più comuni, e che vengono citati spesso, per cui il gas naturale e quello di discarica viene bruciato sono:

  • Riduzione della pressione e prevenzione del rischio di esplosioni semplicemente scaricando grandi quantità di gas reattivi nella nostra atmosfera.
  • Rimozione dei prodotti di scarto dai processi di produzione chimica.
  • Combustione sicura di composti organici e volatili.

Come viene regolato?

La responsabilità di stabilire regolamenti per il gas flaring spetta al governo della regione in cui si sta effettuando il flaring.

In Texas, per esempio, la regolamentazione viene eseguita attraverso la Railroad Commission of Texas, insieme alla Texas Commission on Environmental Quality (TCEQ), che supervisiona la qualità dell’aria risultante.

Sebbene la maggior parte dei paesi produttori abbia stabilito politiche precise sul gas flaring e sulla regolamentazione delle emissioni, l’attuazione varia a seconda delle regioni.

In alcune aree, in cui il monitoraggio e l’applicazione delle normative sono molto permissivi, l’adesione ai protocolli di flaring è ampiamente ignorata dai principali attori della produzione del petrolio e del gas.

Ma esistono delle alternative a questa pratica così inquinante?

Con gli effetti nocivi del gas flaring sull’ambiente sotto gli occhi di tutti, negli ultimi anni sono state introdotte varie alternative economiche, e meno dannose, che prevedono l’utilizzo del flare gas in altri processi di produzione.

gas flaring cos'è

Questi metodi di riduzione del gas flaring, che hanno cominciato ad essere impiegati da alcune delle più grandi industrie mondiali, sono:

  • I programmi di generazione di energia a partire dal flare gas: il gas naturale, recuperato dai pozzi petroliferi e dai gas di discarica, viene utilizzato per generare elettricità. Per farlo, vengono usati micro e grandi turbine a gas, turbine a vapore e motori alternativi a combustione interna.
  • La reiniezione del flare gas nel recupero dell’olio secondario: il gas naturale, generato da un pozzo di petrolio e di gas, può essere iniettato in vecchi pozzi per ripristinare la pressione di formazione naturale in calo e mantenere la produzione. Questo ciclo autosufficiente è abbastanza economico, poiché i rifiuti generati sono minimi e l’efficienza complessiva del processo è aumentata.
  • L’uso del gas come materia prima per gli impianti petrolchimici: il gas naturale è la principale materia prima impiegata nei processi di produzione petrolchimica. Piuttosto che bruciarlo, alcune aziende preferiscono incanalarlo nella produzione di ammoniaca, carburante a idrogeno per automobili, gomma, vetro, acciaio e vernice.
  • La liquefazione del gas: la liquefazione e lo stoccaggio del gas è un’alternativa più sicura ed economica del gas flaring. In questo caso, dopo i processi di depurazione, il gas naturale liquefatto può essere immagazzinato per l’impiego sia su scala industriale che negli aspetti domestici.
  • La compressione del gas naturale: il gas naturale compresso (CNG) è il metano immagazzinato ad alta pressione. Il metano, derivato dalle discariche e dai pozzi petroliferi, può essere compresso usando una pressione tra i 20 e i 25 MPa e conservato in bombole. Questa alternativa al gas flaring può essere usata per alimentare i veicoli che funzionano con gas naturale (un esempio? Le automobili a gas naturale, che sono più ecosostenibili, in quanto emettono soltanto un terzo di Co2 rispetto alle auto a benzina).