All’interno dell’analisi complessiva del Libro dei Fatti del 2017 (un fascicolo che prevede ben 30 sezioni e che abbracciano diversi argomenti dall’economia, alla religione, sino all’economia, sport e scienza e i trasporti), permette di avere una ricerca approfondita della situazione italiana dell’ultimo anno.

Questa ricerca abbraccia, come possiamo vedere all’interno del libro, diversi argomenti e permette di vedere analisi comparative che mettono la situazione italiana a confronto con quella mondiale. Un esempio di questa ricerca ad esempio vede l’impiego del cellulare e delle linee mobili. Secondo questa ricerca, in Italia sono attive ben 151 linee mobili per ogni 100 abitanti, in poche parole per ad ogni abitante corrisponde un cellulare e mezzo!

Dal punto di vista della telefonia, possiamo determinare che l’Italia è un paese quasi dipendente dal cellulare e dall’uso di internet e dei servizi mobili. Certo questo dettaglio non è tra i più importanti dell’analisi complessiva del nostro paese offerta dal libro dei fatti.

burocrazia leggi e ambiente

Anzi, il punto su cui dobbiamo soffermarci è proprio quello che mette in evidenza la situazione italiana nella gestione del servizio pubblico e della gestione dei rifiuti. 

Rifiuti, ambiente e servizio pubblico: una situazione da rivedere

Forse vi starete chiedendo perché abbiamo accomunato l’analisi sull’utilizzo del cellulare alla situazione dell’ambiente e della gestione dei rifiuti. Il problema è che in Italia, sembra che ci s’impegni molto di più ad impiegare il cellulare per andare sui social, protestare tramite post su Facebook, e lamentarsi nel mondo virtuale, più che agire per migliorare i servizi che invece dovrebbero migliorare il nostro stile di vita.

I social network e internet, specialmente nel 2017 con il problema delle Fake News e la libertà di parola distorta porta al grande pubblico spesso notizie poco veritiere che portano ad avere una percezione della realtà che non è quella reale.

Questo problema emerge proprio dalle varie analisi, ricerche e interviste condotte e riportate anche sul libro dei fatti. Naturalmente, la colpa di questa distorsione e i problemi in tema di servizio pubblico e gestione dei rifiuti, non deriva solo dal “popolo”, ma dipende dalle gestione della politica sia a livello nazionale sia a livello regionale.

Basti pensare che ormai le parole, sono usate sia da alcuni mezzi d’informazione sia dai politici, non più per ampliare la conoscenza o per comunicare qualcosa d’importante, queste sono diventate degli slogan pubblicitari volti a confondere e a nascondere le informazioni. 

E così mentre la maggior parte della popolazione (fortunatamente non tutta), si affida alle false notizie e si lascia annebbiare dalle manovre e dalle falsità che spesso vengono riportate sui social network, in Italia si soffre anche per i disservizi che imperano specialmente il settore della gestione dei rifiuti e anche il servizio pubblico. 

Oggi si può notare come si tende molto più a lasciarsi ammaliare dalla pubblicità in qualunque forma, rispetto a prima. La “pubblicità” non intesa solo come slogan, ma anche come cattiva informazione volta a distorcere la realtà è praticamente presente ovunque ed è in grado di raggiungere tutti i consumatori, non solo in Italia, ma anche all’estero la situazione non è migliore.

Tutto questo sistema così caotico porta a un senso generalizzato di de-responsabilizzazione. Nessuno si prende la responsabilità di porre attenzione a temi che invece dovrebbero interessarci, perché essenziali e importanti per il futuro nostro, degli eredi e della terra. 

Questa situazione di disinformazione, di illusioni, e di problemi di comunicazione stanno rendendo sempre più difficile la responsabilizzazione di tutti gli abitanti nel confronto del rispetto della natura e dell’ambiente.

Il vero problema però non è solo la disinformazione e il disinteresse delle persone, ma la difficoltà di ottenere autorizzazioni, di apporre e creare documenti per la gestione dei rifiuti o per la tutela dell’ambiente. Come in ogni settore, anche in quello della gestione ambientale produrre la documentazione, richiedere le autorizzazioni, ottenere i permessi diventa davvero un’avventura così complessa, che alla fine porta chi se ne dovrebbe occupare ad arrendersi a causa degli eccessivi step burocratici da superare.

In Italia vi sono troppe autorizzazioni, richieste e uffici da visitare per riuscire a fare in generale qualunque richiesta o reclamo. Il caos e la mancanza dal punto di vista delle autorizzazioni, ci porta a vivere in una situazione caotica che porta a cedere al peso della burocrazia.