Chi ha necessità di aumentare lo spazio abitabile della propria casa può, tra le altre cose, alzare il tetto della propria abitazione.

Questo intervento, benché richieda disponibilità di tempo, risorse economiche e pazienza, nel caso non si abbia un’altra abitazione dove poter stare durante i lavori che necessariamente produrranno polvere e calcinacci, permette in molti casi di recuperare volumetria abitabile ed aumentare il valore del proprio immobile.

Alzare il tetto non è un intervento semplice, ma può avere un senso soprattutto in zone come i centri storici dove sia previsto per legge il recupero dei sottotetti. E’ possibile anche procedere all’intervento dopo aver acquistato un immobile per poterlo rivendere a valori di mercato molto maggiori.

Chi avesse già un sottotetto non abitabile e avesse verificato la possibilità di renderlo abitabile con variazione dell’altezza interna, si trova di fronte a due possibilità.

La prima è quella di procedere abbassando il solaio intermedio per poter ricavare una volumetria abitabile, rispettando i limiti delle leggi in materia.

La seconda strada consiste in un innalzamento della copertura esistente in maniera da ricavare un’altezza utile al di sotto del tetto che consenta la trasformazione in spazio abitabile secondo le normative vigenti.

Quest’ultima operazione consiste in genere nella demolizione della copertura esistente e nella successiva ricostruzione di un nuovo tetto ad un’altezza maggiore di quella originale.

Innalzamento del colmo e modifica della pendenza

alzare il tetto

In molte Regioni (come Veneto, Campania, Molise e Toscana) per arrivare ad avere le altezze minime e medie richieste dalle Leggi Regionali vigenti per poter decretare abitabile lo spazio ottenuto non è permesso alzare la quota del colmo o modificare la pendenza del tetto.

Altre Regioni invece consentono di alzare il tetto ma solo in presenza di determinati requisiti: per esempio la Liguria consente di innalzare l’edificio ma solo se l’altezza finale non supera quella prevista dal piano regolatore; il Lazio invece permette di modificare sia l’altezza del colmo che la pendenza della copertura a meno che questa operazione non comporti un aumento superiore al 20% della volumetria del sottotetto esistente.

In alcune Regioni si può innalzare il tetto solo in alcune zone: in Emilia Romagna, per esempio, l’operazione è consentita a meno che l’edificio non si trovi all’interno di un centro storico.

Sollevare il tetto o abbassare il solaio?

Recuperare spazio in altezza è possibile anche senza alzare il tetto, è possibile infatti anche abbassare il solaio del sottotetto, ovviamente con l’accortezza di non ridurre l’altezza dell’ultimo piano al di sotto dei limiti imposti dalle normative.

Quest’operazione è permessa ad esempio in Calabria, Puglia, Emilia Romagna e Molise (nelle ultime due solo a condizione che il prospetto dell’edificio non cambi).

Rilevare, pianificare e verificare

Come ogni intervento edile non basta il desiderio di realizzarlo, ma per poter intraprendere i lavori è necessaria una fase di controlli e rilevamenti approfonditi sulla struttura esistente.

Le verifiche, effettuate da tecnici specializzati, dovranno certificare la capacità portante delle colonne dell’abitazione ma anche, e soprattutto, la portata del solaio. Questo sia che si voglia creare uno spazio abitabile, sia che si voglia ricavare una mansarda con funzione di deposito per mobili e oggetti vari.

Queste valutazioni devono essere condotte da ingegneri edili, meglio se specializzati in ambito strutturale. Le verifiche verteranno su fondamenta, materiali utilizzati nella costruzione dell’immobile, presenza di sbarre metalliche lisce o armate nelle colonne e, soprattutto nei centri storici, la solidità strutturale complessiva dei fabbricati oggetto d’intervento.

In genere per evitare problemi di cedimento il nuovo piano viene realizzato con materiale antisismico. Per il nuovo sottotetto si possono scegliere travi di legno massello, mentre la coibentazione e le tegole vengono realizzati con materiali leggeri.

Per quando riguarda i muri perimetrali, essi possono essere realizzati utilizzando materiali leggeri come mattoni forati, coibentati con particolari guaine ad isolamento termico, che permettono di ottenere un adeguato comfort e nello stesso tempo un peso contenuto sui piani sottostanti.

Sollevamento del tetto con cilindri idraulici

come alzare tetto

Esistono infine aziende in grado di sollevare le coperture esistenti senza necessità di demolizione e ricostruzione. Sulla capriata del tetto esposta vengono posizionati un numero sufficiente di cilindri idraulici sulle strutture portanti, secondo un piano di sollevamento dettagliato e specifico.

Successivamente, si procede con l’accurata separazione del tetto dalla sottostruttura dell’edificio. Con l’aiuto di cilindri idraulici viene trasportato lentamente il tetto all’altezza prestabilita, dove viene ancorato in sicurezza, sospeso sopra l’edificio.

Successivamente, iniziano i lavori di costruzione o, in caso di abbassamento del tetto, i relativi lavori di smantellamento sull’edificio. Quando nel corso della costruzione o della demolizione viene raggiunta la nuova altezza dell’edificio prevista, il tetto viene di nuovo collegato in modo sicuro all’edificio.

Insomma, se si vuole ricavare spazio abitabile da un sottotetto le possibilità ci sono, trattandosi però di un intervento delicato e complesso prima di procedere il consiglio è quello di affidarsi a professionisti ed aziende serie, con una comprovata esperienza nel settore.