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Si parla costantemente di proroga al 2023 per il superbonus 110%, ma è realmente così? Vediamo insieme che cos’è e tutte le novità in merito.
Che cos’è il Superbonus 110%
Il superbonus 110% fa parte del Decreto Rilancio ed è stato attuato per avere una detrazione della percentuale indicata in merito alle spese che vengono sostenute.
Queste si riferiscono alle attività di manutenzione che vengono fatte dai soggetti su abitazione singola oppure condominio per isolamento termico oppure lavori per una manutenzione/sostituzione degli impianti di climatizzazione. Ad oggi la detrazione fiscale è attiva sino al 31 dicembre 2021 ed è in corso una discussione da parte del Governo per una possibile proroga.
La suddivisione è pari a 5 rate con ammontare definito. Per fare un esempio per una spesa pari a 10,000 euro, la detrazione sarà di 11.000 euro con 2,200 euro all’anno che verranno recuperate all’interno delle 5 dichiarazioni dei redditi successive all’esecuzione di tutti i lavori.
Non sono mancati i dubbi e le polemiche in merito, infatti l’Agenzia delle Entrate si è ritrovata a dover rispondere a non poche domande anche se – a detta dei contribuenti – le risposte spesso non sono state chiare o esaustive.
Per utilizzare questo bonus – in linea generale – vengono di norma accettati tutti quei lavori massivi di prestazione termica per riduzione rischio sismico oppure per il cambio degli impianti di climatizzazione:
- Isolamento termico superfici con copertura superiore al 25%
- Interventi condominiali per tutti gli impianti di climatizzazione da sostituire o impianti centralizzati di riscaldamento sino alla produzione di acqua sanitaria.
- Spese di bonifica e smaltimento degli impianti che vanno ad essere sostituiti, anche per la canna fumaria o adeguamento dei sistemi di distribuzione tubi.
È stato fissato un limite di spesa a 48,000 euro ed è cumulativo ma riferito ad una sola unità immobiliare. È bene evidenziare che questa detrazione non spetta se il soggetto percepisce altri incentivi pubblici oppure forme di agevolazione di altra natura.
Se si parla di eventi antisismici, il limite di spesa che è stato fissato arriva a 96,000 euro ma non ci sono vincoli in merito al numero di immobili dove devono essere svolti gli interventi. Il requisito che viene richiesto è che le abitazioni in oggetto siano all’interno della zona sismica 1 – 2 oppure 3.
La proroga sino al 2023
Per il disegno della Legge di Bilancio 2021 sono stati presentati ben 7.000 emendamenti al cospetto della Camera. Più di 400 chiedono che venga modificato il Supebonus 110%. La proposta più ricorrente è quella che riguarda la proroga sulla data di scadenza prevista il 31 dicembre 2020 con richiesta al 2022 – 2023 – 2025.
Tra tutti questi emendamenti, in particolare, ne spunta uno che è firmato da 60 deputati e chiede lo spostamento alla data del 31 dicembre 2023. Nello stesso si propone anche una modifica che è stata richiesta da molti utenti ovvero che si possa includere il caso degli immobili agevolabili che sono di comproprietà oppure appartengono ad un soggetto unico. Una proposta molto allettante che finalmente andrebbe a risolvere il cruccio di questa esclusione perché non sono appartenenti a più proprietari.
Non solo, sempre nell’emendamento c’è una richiesta in merito alla polizza RC che dovrebbe essere estesa senza però che vengano escluse le attività di asseverazione con un massimale non inferiore ai 500.000 euro. Mentre la parte più interessante è appunto prevedere il prima possibile ad allungare la sua data di scadenza, molti emendamenti – come evidenziano i media – puntano il dito sull’allungamento della lista dei beneficiari come imprese, professionisti, alberghi, attività del turismo che hanno le stesse necessità soprattutto dopo questo periodo di grande crisi.
Per ora non ci sono risposte in merito ma entro la fine del mese si conoscerà il volere del Governo.