È arrivato il bonus idrico 2021 che è stato approvato con la Legge di Bilancio. Scopriamo insieme che cos’è e come ottenerlo.

Che cos’è il bonus idrico?

La Commissione di Bilancio della Camera dei deputati con l’emendamento 12.013 NF alla Legge di Bilancio ha approvato il bonus idrico 2021 che introduce un incentivo fiscale finalizzato al risparmio idrico nonché una riqualificazione edilizia.

L’acqua potabile è un bene prezioso e per questo motivo la norma è stata studiata in maniera precisa proprio per permettere la sostituzione dei vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi, sino a 1000 euro di incentivo.

Finanziato dal “Fondo per il risparmio di risorse idriche” con un totale di 20 milioni sull’anno 2021, con un limite di spesa per la misura così che la detrazione in questione non possa intaccare il reddito imponibile del beneficiario e non sarà inserito nell’ISEE.

bonus rubinetti 2021

Quali sono gli interventi ammessi in questa misura?

  • Fornitura e posa in opera dei vasi sanitari in ceramica che avranno un volume di scarico non superiore ai 6 litri, comprensivi dei sistemi di scarico.
  • Fornitura ed installazione dei rubinetti miscelatori per bagno e cucina, comprensivi dei dispositivi per il controllo del flusso d’acqua che viene erogato non superiore a 6 litri ogni minuto
  • Doccia con soffione e colonne con valori che devono essere inferiori – o uguali – a 9 litri al minuto
  • Nei massimali della spesa si possono conteggiare anche tutte le opere idrauliche e murarie che sono collegate allo smontaggio e dismissione di tutti i sistemi preesistenti.

Questa detrazione sarà a disposizione se si farà domanda entro e non oltre il 31 dicembre 2021.

Caratteristiche e come si richiedente

Questo contributo è molto importante per tutte le persone che hanno un sistema di rubinetteria alquanto obsoleta e che hanno un problema di perdite e sprechi di acqua.

Nell’agenda 2030 lo spreco di acqua è uno degli obiettivi di tutti i Paesi che devono risolvere la problematica nel più breve tempo possibile: è noto infatti che questo sia un bene prezioso e non debba essere sprecato, in quanto non infinito. Con le rubinetterie compromesse si manifesta una perdita di acqua giornaliera ingente e questo bonus deve incentivare questa azione e questo rinnovamento, non solo sul piano personale ma anche per l’ambiente.

I sistemi di rubinetteria nuovi sono tecnologicamente avanzati e studiati appositamente per andare a limitare o contrastare del tutto lo spreco di acqua potabile e non, vera risorsa preziosa della terra. Consentono di usare e far fluire solo l’acqua necessaria: per attuare il sistema in maniera adeguata, affidarsi ad un esperto del settore qualificato e certificato.

Il comma 64 prevede:

“Il bonus idrico di cui al comma 62 non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non rileva ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente”.

Per conoscere tutti i dettagli di questo bonus si dovrà attendere Decreto Attuativo del Ministero dell’Ambiente che arriverà dopo 60 giorni dalla Manovra Finanziaria.

Alcuni particolari sono già stati resi noti, come il fondo che è stato stanziato che ammonta a 20 milioni di euro nel 2021 con risorse che verranno inserite all’interno del Fondo per il risparmio delle risorse idriche: è certo che il bonus potrà essere concesso sino ad esaurimento del fondo.

Non è tutto, infatti tra i provvedimenti che sono mirati al risparmio e buon uso delle risorse idriche è bene sapere che per ogni richiedente ci saranno 1.000 euro a disposizione con ulteriori indicazioni che arriveranno direttamente dalla Agenzia delle Entrate a cui chiedere il contributo inviando tutta la documentazione richiesta.

L’importanza dell’acqua potabile

bonus rubinetti 2021

Non è solamente un fattore estetico e di rinnovamento della propria abitazione, infatti questo bonus idrico 2021 è un risultato molto importante di collaborazione per le ristrutturazioni edilizie da parte di Confindustria Ceramica, Anima Confindustria Meccanica e FederlegnoArredo.

Per fare chiarezza, uno studio che è stato chiesto al CRESME da Confindustria Ceramica ha evidenziato che il 30% dei consumi di un cittadino italiano con 250 litri di acqua utilizzata debba essere attribuito all’uso dei vasi sanitari che non sono a norma o sono obsoleti. 57 milioni di vasi in esercizio portano ad un consumo annuo di 1,4 miliardi di metri cubi di acqua con un costo di 2,4 miliardi di euro.

È stato evidenziato inoltre che la metà di questi sanitari sono stati posati nel 1990 o prima, con apparecchi che per ogni scarico utilizzavano 15 litri per volta.

Se tutti questi apparecchi e sanitari venissero sostituiti si avrebbe un risparmio importante pari a 414 milioni di metri cubi di acqua in un anno e 665milioni di euro per le famiglie italiane.