Quando si pensa all’energia idroelettrica, la mente vaga subito in direzione di dighe o impianti posti in prossimità dei corsi d’acqua principali (mulini per i più nostalgici), oppure grandi turbine sommerse o sul pelo dell’acqua che ormai stanno costellando le coste europee e non solo.

Chi mai potrebbe pensare ad una applicazione molto più intuitiva e vicina a noi utenti medi? E’ veramente possibile avere energia idroelettrica a casa nostra?

Salta subito all’occhio come le energie rinnovabili si stiano adattando sempre più all’uso domestico, a partire dai pannelli solari, ma anche con turbine eoliche o sfruttando l’energia geotermica. E allora perché non l’idroelettrico domestico?

Non stiamo parlando di costruire una cascata artificiale nel vostro soggiorno, ma di un metodo molto più alla mano ed intuitivo, che possa permettere di abbassare le bollette e aiutarci a produrre in modo più pulito e verde, aggettivo che attualmente va molto di moda. Non solo chi ha un canale per l’irrigazione che gli attraversa il giardino, ma anche il medio utente di città può sfruttare questa fonte di energia.

Possiamo sfruttare l’energia idroelettrica a livello domestico nei seguenti modi:

Salto di pressione, principalmente a livello condominiale

Per quanto riguarda il primo metodo, l’energia viene raccolta attraverso delle valvole particolari, che servono a diminuire la pressione nei tubi in cui circola l’acqua, permettendo così il suo utilizzo nelle abitazioni. Il salto di pressione tra valle e monte, soprattutto in edifici alti, può raggiungere valori di alcune atmosfere, e ciò può essere sfruttato dalle microturbine per produrre energia. L’energia viene prodotta solo quando c’è necessità di acqua, che nei condomini coincide proprio quando sono presenti persone nell’edificio, quindi nel momento di massimo bisogno.

impianto idroelettrico domestico

Movimento cinetico dell’acqua;

Il secondo metodo invece risulta essere applicabile a tutte le realtà domestiche, e sfrutta il movimento dell’acqua nelle tubature che viene trasformata, attraverso microturbine, in elettricità. Questo è reso possibile grazie all’alternatore collegato alla turbina, che trasforma il movimento delle pale in tensione elettrica.

Questi apparati sono dotati inoltre di un accumulatore, o batteria, che immagazzina l’energia prodotta e la rende poi disponibile per le lampade ad esse collegate, permettendo così una illuminazione autonoma e a costo zero. Avendo in ogni caso potenze modeste all’attule stato dell’arte, questi sistemi sono perfetti per lavorare in sintonia con l’illuminazione a led, che richiede un consumo molto basso, in maniera completamente autonoma creando un vero e proprio sistema stand-alone.

Attualmente esistono vere e proprie infrastrutture comprendenti tubi e cavi, che sfruttano questo metodo ogniqualvolta si apra un rubinetto, si faccia una doccia o si usi la lavatrice, con microturbine poste ad intervalli regolari.

Di queste microturbine ne esistono di vari modelli, che vanno da qualche centinaio di Watt fino alle decine di chilowatt, adatte quindi ad alimentare abitazioni domestiche. Un esempio di questo tecnologia è ES Pipe Waterwheel, progettata da Jongwoo Ryan Choi, accessorio che funziona proprio come una normale centrale idroelettrica, ma a dimensioni tanto ridotte da poter essere applicata con facilità ai nostri impianti domestici.

In generale stiamo quindi parlando di una tecnologia all’avanguardia che con un costo contenuto può permetterci di produrre energia in maniera indipendente dalla rete per poter illuminare la nostra casa.

energia idroelettrica a casa

Possiamo anche affidarci al fai da te per generare l’energia idroelettrica in casa

Oltre alla possibilità di acquistare prodotti già fatti (già in commercio), è possibile anche affidarsi al fai-da-te, in modo tale da avere risparmi significativi. Il costo iniziale può far paura, sopratutto a livello condominiale, dove per una piccola turbina Peltier e un generatore di qualche kW il prezzo è di qualche migliaia di euro, ma questo non deve comunque sconfortare, in quanto è accertato che in pochi anni con il ritorno economico si possa far rientrare la spesa.

Nel caso invece delle singole case, la potenza necessaria è sicuramente più bassa, fra qualche decina e poche centinai di Watt, con limitazioni delle spese solo alle componenti meccaniche ed elettriche: non solo non sono necessarie concessioni edilizie per l’installazione di questi semplici apparati, ma anche le stesse tubature, quindi la parte idraulica, ne escono praticamente illese, se non per la deviazione o installazione di qualche tubo.

Concludendo, nonostante si tratti di una tecnologia adattata (viene infatti da impianti composti da grandi turbine e capaci di sfruttare grandi portate d’acqua), l’idroelettrico domestico non solo è fattibile, ma presenta anche notevoli vantaggi dal punto di vista economico e di impatto ambientale. Conviene quindi indagarne i benefici prima di lasciar intervenire lo scetticismo.