Sei proprietario di un ristorante, oppure ne hai acquistato uno per avviare una nuova attività, e desideri ampliarlo oppure ristrutturarlo per dargli un tocco di freschezza o renderlo conforme alle norme vigenti in Europa, ma non sai quale aliquota Iva scegliere?

Ti capiamo benissimo, perché nel corso degli ultimi anni, complice anche il susseguirsi di numerosi governi in Italia, non solo ci sono stati molti cambiamenti a livello legislativo per quanto riguarda il regime dell’Iva, ma questi cambiamenti hanno anche creato parecchia confusione.

E, neanche a dirlo, una delle domande più frequenti poste dai proprietari di immobili è: devo richiedere un’aliquota Iva del 10% oppure del 22%?

In questa guida cercheremo quindi di fare chiarezza e di vedere quale aliquota Iva scegliere per l’ampliamento o la ristrutturazione di un ristorante.

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Aliquota Iva 10%: cos’è e quando può essere applicata

L’aliquota Iva del 10%, o agevolazione Iva, può essere applicata ad un ristorante sia in caso di lavori di manutenzione ordinaria sia in caso di opere di manutenzione straordinaria.

Tra i lavori cosiddetti di manutenzione ordinaria troviamo la riparazione o la sostituzione delle finiture interne ed esterne, la sostituzione dei pavimenti e delle finestre, la ritinteggiatura, il rifacimento dell’intonaco, l’impermeabilizzazione e la verniciatura.

Tra le opere di manutenzione straordinaria rientrano invece gli interventi tesi a migliorare i servizi igienici (gabinetti, impianto fognario e, più in generale, rinnovo di stanze da bagno vetuste), la costruzione di scale interne e il frazionamento, o l’unione, di più unità immobiliari.

Per richiedere questa aliquota Iva, è necessario che tu faccia specifica domanda presso l’Agenzia delle Entrate e, qualora venisse accolta, dovrai anche consegnare all’impresa edile che hai scelto un attestato che certifichi la tua responsabilità sui lavori di ampliamento, o di ristrutturazione, e l’applicazione dell’aliquota Iva del 10%.

L’aliquota Iva agevolata può essere applicata anche all’acquisto di beni, prodotti e materiali tesi a migliorare il valore e la qualità dell’immobile, come gli ascensori, le caldaie, i montacarichi, i video citofoni, gli infissi, gli impianti di sicurezza, i sanitari, la rubinetteria e gli impianti per il condizionamento dell’aria.

Aliquota Iva 22%: quando dev’essere applicata per l’ampliamento e la ristrutturazione di un ristorante?

Se il tuo ristorante è considerato di pregio, o rientra già nelle categorie degli immobili di lusso (A1, A8 e A9), in questo caso sarai soggetto ad un’aliquota Iva obbligatoria del 22% e non potrai richiedere agevolazioni né tanto meno riduzioni.

L’aliquota Iva del 22% dovrai applicarla anche nel caso in cui acquisti beni, prodotti e materiali per rinnovare o ampliare il ristorante e, purtroppo, anche quando compri mattoni, maioliche, piastrelle, chiodi, calce, gesso, stucco o cemento per eseguire lavori di ristrutturazione edilizia.

Inoltre, se sei un architetto, un geometra, un ingegnere o svolgi un’altra attività professionale simile nel settore dell’edilizia, quando presenterai la tua fattura al committente, anche in questo caso dovrai applicare un’aliquota Iva del 22%, in quanto la tua categoria, secondo quanto riportato nel decreto relativo al regime dell’ Iva, non può accedere all’aliquota agevolata.