Fincantieri, uno tra i più importanti complessi cantieristici a livello mondiale con più di 230 anni di storia, ha scelto di recente di aderire al Global compact dell’ONU.

Di che si tratta? È, in sostanza, l’iniziativa globale delle Nazioni Unite per la sostenibilità del business proposta dall’ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan a Davos nel 1999.

Un patto, di risonanza mondiale, volto ad incoraggiare le aziende di ogni Paese ad adottare politiche sostenibili. Si concretizza nei seguenti dieci principi, di cui l’ultimo contro la corruzione voluto da Annan nel 2004, raccolti in quattro grandi aree di interesse.

I dieci principi ispiratori

fincantieri nave us

Diritti Umani

  • Principio 1: Sostieni e rispetta la protezione dei diritti umani internazionali.
  • Principio 2: Assicurare di non essere complice di abuso dei diritti umani.

Lavoro

  • Principio 3: La libertà di associazione e l’effettivo riconoscimento del diritto alla contrattazione collettiva.
  • Principio 4: L’eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato ed obbligatorio.
  • Principio 5: L’abolizione effettiva del lavoro minorile.
  • Principio 6: L’eliminazione della discriminazione nell’impiego e nell’occupazione.

Ambiente

  • Principio 7: Supportare l’applicazione del principio precauzionale alle sfide ambientali.
  • Principio 8: Portare avanti iniziative per promuovere la responsabilità ambientale.
  • Principio 9: Incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie pulite e incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie favorevoli all’ambiente.

Anti-corruzione

  • Principio 10: Le aziende devono lavorare contro la corruzione in ogni sua forma, comprese le estorsioni e tangenti.

Il Global compact crea valore nel tempo

Ad oggi, sono 10 mila le aziende ad aver aderito al Global contact in più di 160 Nazioni. E, in questo scenario, Fincantieri diventa il primo gruppo al mondo, tra i costruttori di navi da crociera, ad avervi aderito.

Una scelta che si situa nella volontà di promuovere il consolidamento della responsabilità d’impresa come “elemento imprescindibile per creare valore nel lungo periodo” – ha spiegato l’Amministratore delegato Giuseppe Bono.

Non solo, però, progettazione e costruzione di navi da crociera. Il gruppo triestino Fincantieri, con più di 7000 navi realizzate, è un operatore di riferimento a livello internazionale in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia.

Spazia, infatti, dalla produzione di navi militari all’offshore, da quella di navi speciali e traghetti a elevata complessità ai mega-yacht. Si distingue, pertanto, per diversificazione ed innovazione e ciò rende Fincantieri uno dei più importanti complessi cantieristici al mondo che, tuttavia, ha sempre scelto di tenere nel nostro Paese il proprio centro direzionale e know-how.

Un investimento da 100 milioni di dollari per il FMM

Fincantieri offshore

Una notizia, quella dell’adesione al Global contact, che va di pari passo con un’altra importante decisione presa da Fincantieri: un investimento di 100 milioni di dollari destinato a raddoppiare la capacità del Fincantieri Marinette Marine (FMM), il più importante dei 3 stabilimenti del gruppo presenti in USA.

100 milioni cui si aggiungono ulteriori 30 milioni di dollari erogati dallo Stato del Wisconsin dove sorge lo stabilimento insieme agli altri due impianti targati Fincantieri (Ace Marine e Bay Shipbuilding).

L’importanza di FMM è stata ribadita dal vice presidente degli Stati Uniti Mike Pence che, di recente in visita allo stabilimento, si è complimentato per l’operato del gruppo e ha ribadito il fondamentale ruolo del complesso per la difesa della nazione.

Si tratta, in effetti, della struttura che ha visto la realizzazione, tra le altre, di più di 190 imbarcazioni consegnate dal 2009 alla Us Navy. Un investimento totale di 130 milioni di dollari giustificato allora dalla grande importanza di FMM, forse destinata a crescere in un futuro non troppo lontano.

Fincantieri partecipa infatti quest’anno, insieme ad altri competitor, ad una gara da 19 miliardi di dollari per la fornitura alla Us Navy di 20 fregate multiruolo e l’investimento si presume sia stato fatto anche in vista dell’esito della gara che sarà noto a metà del 2020.