Che cos’è il geotermico domestico e quali sono i suoi costi?

A partire da una profondità di 10 metri, il sottosuolo presenta delle temperature costanti, a seconda del terreno e della zona. Questa proprietà geologica rappresenta una fonte inesauribile, gratuita, rinnovabile ed ecocompatibile di energia: quella geotermica.

energia geotermica in casa

L’energia geotermica è l’energia che è generata per mezzo delle fonti geologiche, come vulcani o rocce, al fine di sfruttarne il calore. Essa è considerata una forma di energia alternativa e rinnovabile esattamente al pari dell’eolico o del solare.

Il calore viene rilasciato naturalmente dalla Terra grazie al gradiente geotermico dovuto all’energia termica rilasciata dai processi di decadimento nucleare naturale di elementi radioattivi come, per citarne alcuni, uranio, torio, potassio e altri, tutti in ogni caso contenuti naturalmente all’interno della Terra, nel nucleo, nel mantello e nella crosta terrestre (ma solo negli strati più profondi).

Infatti, penetrando in profondità nella superficie, la temperatura diventa via via gradualmente più elevata.

Come già noto nel nostro Paese, è dall’inizio del Novecento che si sfrutta il calore della Terra per produrre energia elettrica tramite la realizzazione di centrali elettriche geotermiche capaci di sfruttare la forza del vapore. Insomma costruire un impianto geotermico in casa è sicuramente un opzione fattibile!

Questa fonte di energia può essere sfruttata anche da un’unità abitativa, anche se sotto i nostri piedi non si trova una zona particolarmente calda. In Italia in media il sottosuolo mantiene una temperatura tra i 12 e i 15 gradi celsius: queste temperature sono perfette per gli impianti denominati a “bassa entalpia”. Questi impianti sfruttano – grazie a delle apposite sonde – il calore gratuito geologico, fornendolo a una pompa di calore che attraverso dei “distributori” di calore (come pannelli radianti a pavimento o a parete e ventilconvettori) forniscono riscaldamento a tutta la casa.

Inoltre, l’impianto riesce a fornire acqua calda sanitaria fino a temperature di 60C, e durante il periodo estivo può essere invertito il processo per raffrescare locali utilizzando i ventilconvettori già citati.

Qual è il funzionamento della sonda termica?

La sonda (chiamata SGV) è inserita in un pozzo di pochi centimetri di diametro e di profondità che vanno dai 70 ai 150 metri nel sottosuolo, in quasi qualunque tipo di terreno, e sfrutta tramite uno scambio termico il calore naturalmente presente a quelle profondità. Il fluido di scambio (che è chiamato in termofluidodinamica, “fluido termovettore”) contenuto nella sonda scambia poi calore con la pompa che crea acqua tecnica a 35-40C per il riscaldamento e acqua sanitaria a 55-60C.

La soluzione migliore per sfruttare l’acqua tecnica come anticipato è quella di pannelli radianti o ventilconvettori, questa tecnologia, molto sviluppata nel resto d’Europa e soprattutto negli USA non funziona al meglio con radiatori o altri metodi di riscaldamento, quindi è consigliata nelle ristrutturazioni o nelle nuove costruzioni.

L’impianto è chiaramente una validissima soluzione ed alternativa, in quanto non ha praticamente alcun tipo di impatto ambientale e non c’è nessuna produzione di CO2 o gas serra nell’atmosfera come nelle normali caldaie a metano (fumi e residui di gas incombusti che contribuiscono all’inquinamento ambientale domestico).

Quanto costa un impianto geotermico?

Il costo di un impianto va suddiviso in:

  • costo della sonda geotermica verticale, che è circa pari a 40€ per ogni metro;
  • costo dell’impiantistica generale;
  • costo degli elementi che sfruttano l’acqua tecnica;

Se si vuole pensare ad un esempio, si può immaginare una tipica villetta indipendente, di nuova costruzione, quindi con buona coibentazione e che rispetta tutti i vincoli normativi. Le sue dimensioni sono di circa 150 mq e, di conseguenza, un impianto può costare indicativamente tra i 15 e i 20 mila euro.

Quanto si può risparmiare grazie all’impianto geotermico?

impianto geotermico domestico

Gli impianti geotermici possono consentire un risparmio economico annuo sui costi di esercizio rispetto ad un sistema tradizionale (caldaia a metano e condizionatore split) di circa il 50% e di circa il 70-80% rispetto ad un impianto a caldaia alimentata a GPL o a gasolio.

L’unica vera discriminante è il clima locale in rapporto alla tipologia di pompa di scambio. I climi molto umidi o climi vicini allo zero, sfavoriscono le pompe di calore ad aria che quindi rischiano di perdere efficienza.

Appare quindi evidente che il geotermico è molto funzionale e in alcuni territori, come, per esempio, in Islanda, esso è la via di sostentamento energetico più ricca e gratuita che possono ottenere.

È quindi opportuno apportare le ultime migliorie tecniche e raffinare sempre di più gli impianti, di modo tale che, anche grazie ad una più adeguata informazione, tutta la comunità inizi ad affacciarsi a questo nuovo mondo.