Se ne sente parlare spesso, ma cos’è il famigerato PM10? E soprattutto cosa possiamo fare per difenderci? In questo articolo ne analizzeremo origine, pericoli e possibili contromisure per proteggere noi e i nostri cari.

Cos’è il PM10?

Si tratta di “Materiale Particolato Aerodisperso”, ovvero un insieme di particelle sospese in aria. Il termine PM10 sta ad indicare particelle dal diametro inferiore o uguale ai 10 µm.

Particelle così piccole possono restare a lungo in atmosfera e penetrare nell’albero respiratorio umano producendo effetti negativi sulla salute.

Da cosa è prodotto il PM10?

Il PM10 può essere sia di origine naturale (erosione dei venti sulle rocce, eruzioni vulcaniche, autocombustione di boschi e foreste) sia antropica (combustioni e altro).

Tra le sorgenti antropiche la principale è data dal traffico veicolare. Di origine antropica sono anche molti dei precursori e delle sostanze gassose che concorrono alla formazione di tale particolato, come gli ossidi di zolfo e di azoto, i COV (Composti Organici Volatili) e l’ammoniaca.

Rischi per la salute

pm10

Il PM10 è anche chiamato frazione toracica in quanto, attraverso naso e bocca, può raggiungere facilmente gola e trachea (ovvero la prima parte dell’apparato respiratorio).

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’inquinamento dell’aria (di cui il particolato atmosferico è un indicatore) nel Gruppo 1, ovvero le sostanze cancerogene per l’uomo.

Gli effetti sulla salute umana variano a seconda di quantità e composizione delle PM10.

Effetti gravi con problemi a livello di funzione respiratoria (bronchiti, asma anche di gravità tale da dover richiedere un ricovero ospedaliero) sono stati osservati dopo un’esposizione (anche limitata ad uno o due giorni) ad alti livelli di PM10 E PM2,5.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha collegato il diffondersi di questi effetti ad un aumento (di 10 mg/m3) della concentrazione media di PM10 e PM2,5 calcolata nell’arco delle 24 ore giornaliere.

A fronte di un contenuto di metalli, esso può anche causare infiammazioni acute delle vie respiratorie, crisi di asma e alterazioni del funzionamento del sistema cardiocircolatorio.

L’esposizione prolungata nel tempo anche a bassi livelli di PM10 e PM2,5 è associata all’aumento di disturbi respiratori come tosse e catarro, asma, diminuzione della capacità polmonare, riduzione della funzionalità respiratoria e bronchite cronica insieme ad effetti sul sistema cardiovascolare.

Nelle persone sensibili come asmatici, individui con malattie polmonari, malattie cardiache e negli anziani è ragionevole aspettarsi un peggioramento delle loro condizioni e dei loro disturbi.

Come difendersi?

industria pm10

La difesa numero 1 nel caso delle polveri PM10 è senz’altro la prevenzione: limitarne la produzione e starne il più possibile lontani, per cui:

  • Limitare l’utilizzo di biomassa per il riscaldamento domestico;
  • Arieggiare spesso le abitazioni aprendo le finestre più distanti dalle strade o nelle ore in cui il traffico è meno intenso;
  • Nel caso si abbiano sistemi di ventilazione o condizionatori eseguire controlli periodici dei filtri;
  • Evitare di soggiornare a lungo in ambienti dove si siano accesi o utilizzati camini, stufe, bastoncini d’incenso, deodoranti, diffusori di profumi o fumo di tabacco e sigarette elettroniche;
  • Eseguire una regolare manutenzione degli impianti di riscaldamento.

Per quanto riguarda le mascherine, inutile dire che quelle di carta non servono, in quanto per poter avere una minima speranza di protezione contro il PM10 è necessario che non vi siano fessure o spazi tra la pelle e la mascherina.

Nel caso si decida di percorrere questa strada, il consiglio è quello di acquistare maschere di tipo FFP3, sagomate in maniera da aderire meglio alla faccia e sostituite interamente o solo per quanto riguarda il filtro secondo le indicazioni del produttore.

E’ consigliabile inoltre verificare la presenza su di esse del marchio “EN 149”, che indica che il prodotto è conforme alle direttive europee in materia.

Resta inteso che per quanto le maschere siano di qualità, il consiglio numero uno è quello di evitare luoghi e situazioni che ci mettano a contatto con queste polveri, per quanto possibile.