I pavimenti vinilici, anche noti come linoleum, sono visibili in tanti contesti. Li troviamo negli ospedali, negli studi dentistici, a scuola e in palestra.

Sono presenti anche nei vagoni del treno, nei bungalow dei villaggi turistici e nelle case prefabbricate. Quando li si nomina, è essenziale ricordare che il loro valore è più funzionale che estetico. Senza mettere totalmente da parte l’aspetto visivo, questi pavimenti devono prima di tutto essere facili da pulire e, inoltre, garantire una durata ottimale nel tempo.

 

Dopo questa doverosa premessa, entriamo nel vivo delle loro caratteristiche iniziando a parlare del materiale principale con cui sono fatti, ossia il vinile.

Cos’è il vinile?

Sentiamo parlare di vinile molto spesso ma non sempre abbiamo davvero le idee chiare sulle peculiarità di questo materiale. Rimanendo nell’ambito delle pavimentazioni, quando si nomina il vinile si intende più precisamente il polivinicloruro, detto anche cloruro di vinile. Questo materiale viene anche indicato con la sigla PVC.

pavimenti vinilici

Tipologie di pavimenti in vinile

Parlare di pavimenti vinilici vuol dire chiamare in causa diverse alternative. Nello specifico si tratta delle seguenti tipologie di pavimentazione:

  • Pavimento vinilico flottante: in questo caso, si considera una modalità di posa della pavimentazione diversa da quella che prevede il ricorso a ceramica e colla. Nel caso del pavimento vinilico flottante, la superficie in questione viene posata a secco su un materassino che funge da interfaccia tra la pavimentazione e il solaio sottostante.
  • Questa soluzione di distingue dal pavimento galleggiante, che prevede invece il distacco delle piastrelle dalla superficie sottostante (in questo caso posano infatti su dei piedini ad hoc).

Vantaggi estetici dei pavimenti in vinile

Abbiamo fatto cenno alla questione estetica che, quando si pensa ai pavimenti vinilici, non è certo il primo fattore che viene in mente. Nonostante questo, le pavimentazione realizzate in vinile permettono comunque di “giocare” minimamente con la resa estetica, dando vita a geometrie molto particolare.

Essenziale a tal proposito è la possibilità di realizzare, in sede di posa, degli incastri del tipo maschio – femmina. Ricordiamo inoltre che questi pavimenti sono facilmente lavorabili. Le piastrelle hanno uno spessore compreso tra i 2 e i 4 mm e possono essere tagliati con un cutter (ovviamente è opportuno munirsi di una squadra per effettuare tagli regolari).

Questo lavoro è perfetto per chi ama dedicarsi al fai da te in quanto, grazie al posizionamento a secco, si ha modo di spaziare per quanto riguarda modifiche e manipolazioni, proseguendo fino a quando non si è completamente soddisfatti.

Cosa sapere sui pavimenti vinilici adesivi

Da segnalare è anche l’esistenza di pavimenti vinilici con piastrelle adesive. Queste ultime si possono attaccare direttamente sul supporto sottostante. Ricordiamo inoltre che possono essere utilizzate – con ottimi risultati – anche per rivestire pareti.

Chi vuole optare per il fai da te, in questo frangente deve dedicare un po’ più di attenzione alla procedura. La carica adesiva è molto forte, motivo per cui non si può certo parlare del medesimo margine di manovra che si ha nel caso dei pavimenti flottanti.

Cosa sono i pavimenti LVT?

Nel caso dei pavimenti LVT (acronimo per Luxury Vinyl Tile), si inquadrano pavimenti in vinile di qualità molto alta. Un esempio frequente in merito sono i finti parquet.

Attenzione: l’aggettivo “finto” non deve far pensare male.

Quando si parla di LVT, si inquadrano infatti prodotti di qualità molto alta, la cui capacità di simulare un determinato effetto è oggettivamente considerevole. Capita infatti spesso che persone ci mettano parecchio tempo per rendersi conto che un parquet LVT non è realizzato in legno.

In questo caso, il fai da te non è la soluzione migliore da adottare. Si tratta infatti di un prodotto che, alla luce della sua qualità, richiede una cura che solo chi dispone di strumenti professionali è in grado di garantire.